Software 3D : Google Earth

Il merito di Google Earth, nato dal lavoro svolto in precedenza dalla Keyhole, è quello di aver raggiunto il grande pubblico: il programma ha da tempo superato i 100 milioni di download, tutti lo conoscono, anche chi non sa nulla di cartografia e di GIS e tutti, almeno una volta, hanno ceduto alla tentazione di cercare la propria abitazione navigando in questo meraviglioso e affascinante mondo virtuale.

Le immagini satellitari ad alta risoluzione qui disponibili, anche se ancora solo per parti limitate della superficie terrestre, hanno regalato un colpo d’occhio unico e inedito del nostro pianeta.

Inoltre, queste immagini hanno saputo trasmettere una nuova consapevolezza su argomenti geografici di attualità come l’espandersi delle megalopoli, il disboscamento (a tutte le latitudini) o la desertificazione.

Da un punto di vista tecnico, il formato utilizzato da Google Earth è il KML (Keyhole Markup Language), che altro non è che una bella implementazione delle geometrie previste nel GML 2, mentre grazie alle versioni professionali del software è possibile aggiungere i propri layer, i propri dati, le proprie creazioni in 3D e grazie a una nuova API vi si possono anche implementare ulteriori funzioni personalizzate.

L’idea (il sogno?) è quella di arrivare a creare una piattaforma su cui collegare una gigantesca e omnicomprensiva banca dati spaziale targata Google, aggiornata di continuo e in tempo reale grazie all’apporto della comunità di utenti, il tutto globalmente connesso sulla Rete.
Per ora, nell’ultima beta rilasciata, l’applicazione si è aperta al collegamento con altri server di dati spaziali attraverso la tecnologia WMS (Web Map Service), mentre ancora ci si domanda se questa grande corsa a fotografare il mondo e a riempirlo di contenuti possa effettivamente diventare un servizio economicamente sostenibile.

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